
Ling Wancheng e Ling Jihua, i due fratelli al centro della probabile nuova fuga di notizie. Fonte: South China Morning Post
Categoria: USA
Cina e Usa in rotta di collisione nel Grande Gioco dell’Asia-Pacifico
Washington e i suoi alleati sfidano Pechino sul piano diplomatico, economico e militare. In attesa di raffinare il soft power mandarino, Xi Jinping risponde con il commercio e le vie della seta.
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| Carta di Laura Canali |
Per contenere l’ascesa economica e militare della Cina, gli Stati Uniti stanno rinsaldando la cooperazione con i loro alleati dell’Asia-Pacifico. Questi sono fortemente legati all’Impero del Centro sul piano commerciale, ma temono che la sua crescente assertività nel Mar Cinese Meridionale possa compromettere i loro interessi e la stabilità regionale.
Gli Usa nel Mar Cinese Meridionale
Il mio commento per Limes riguardo l’ingresso del cacciatorpediniere Usa all’interno delle 12 miglia marittime delle isole artificiali costruite dalla Cina nel Mar Cinese Meridionale.
Per accedere alla pubblicazione originale (con altre notizie della giornata) clicca qui: http://www.limesonline.com/gli-usa-nel-mar-cinese-e-le-altre-notizie-della-giornata/87546
China Trounces U.S. ‘Smart Power’
Un interessante articolo del Wall Street Journal riguardo l’ingresso di Regno Unito, Francia, Germania e Italia nella Asian infrastructure investment bank (Aiib) guidata dalla Cina. Il loro ingresso è considerato dall’autore la conseguenza dell’attuale scarsa influenza diplomatica degli Stati Uniti sui suoi (presunti) alleati.
Qui il link: http://www.wsj.com/articles/china-trounces-u-s-smart-power-1426806094
Obama rinuncia al viaggio in Asia e fa un favore alla Cina
Il presidente Usa non va al vertice Apec e all’incontro con i paesi Asean a causa dello shutdown. Xi Jinping ne approfitta per rafforzare l’egemonia economica di Pechino in Estremo Oriente. Il pivot to Asia è l’ultimo dei pensieri della Casa Bianca.
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| [Le tappe del viaggio di Xi Jinping: Indonesia, Malesia, isola di Bali (Indonesia); fonte: xinhuanet.com] |
Cina: in Corea del Nord lo status quo è l’unica soluzione
articolo per Limes Rivista Italiana di Geopolitica
Una Pyongyang bellicosa ma mai concreta resta l’ideale per Pechino. Per evitare un conflitto nel giardino di casa, Xi Jinping dovrà abbandonare i discorsi altisonanti e diventare protagonista della mediazione tra il regime di Kim Jong-un, Seoul e Washington.
clicca sul link per leggere l’articolo: http://temi.repubblica.it/limes/cina-in-corea-del-nord-lo-status-quo-e-lunica-soluzione/44834
“Usa contro Cina”, dedicato al confronto tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese.
A pag.95, l’articolo di chi scrive 🙂 (L’incerto destino di Hong Kong, pag.95)
Chen è in America.. a tempo determinato
Chen Guangcheng, il dissidente cinese che un mese fa si è rifugiato nell’ambasciata americana, ha lasciato Pechino. L’avvocato è atterrato sabato 20 maggio all’aeroporto di Newark con moglie e figli, dopo aver ottenuto dal governo cinese un visto per studenti.
Ma Chen non è uno “studente” qualsiasi e il ritorno nell’Impero di Mezzo potrebbe essere più complicato del previsto.
Tre sono le considerazioni da fare:
1. Scaduto il visto, gli americani potrebbero trovare delle scuse (motivi di salute, rischio per l’incolumità) ed impedire il ritorno di Chen in Cina. Il “caso Chen” diventerebbe, di nuovo, un occasione per rafforzare il soft power americano.
2. Dal canto loro, i cinesi potrebbero non permettere a Chen di tornare nell’Impero di Mezzo: le parole di un dissidente all’estero fanno meno male di quelle di uno in patria. La distanza geografica e la meticolosa censura applicata ai mezzi di comunicazione attutiscono ampiamente l’impatto delle notizie provenienti dall’estero e sbiadiscono il ricordo dei cinesi d’oltremare.
Chi salverà Chen?
http://www.cartoonmovement.com/cartoon/6220
Vignetta del cartoonist Crazy Crab sulla fuga di Chen Guangcheng. Si noti la personificazione del carattere cinese rén 人 (persona) . La scritta “Just do it” (basta farlo) si riferisce alla giacca della Nike che Chen indossava nelle immagini che lo ritraggono fuori dall’ambasciata americana.







