La legge sulla cibersicurezza entrata in vigore giovedì 1 giugno è il pilastro su cui si basa la strategia di Pechino per il controllo dell’Internet della Repubblica popolare.
Il presidente cinese Xi Jinping, a capo del comitato ristretto per la Sicurezza della Rete e l’informatizzazione, intende trasformare il paese da “grande utilizzatore di Internet” (wangluo daguo) a “potenza cibernetica” (wangluo zhuquan). Come Xi ha affermato nel primo importante discorso pronunciato a riguardo nel 2014, “senza la sicurezza di Internet non c’è sicurezza nazionale e senza informatizzazione (xinxihua) non c’è modernizzazione”.
Tradotto: Pechino intende favorire lo sviluppo del Web cinese proteggendolo allo stesso tempo da minacce esterne (vedi spionaggio cibernetico e hackeraggio) e interne (potenziali proteste e malcontento sociale) che potrebbero destabilizzare la Repubblica popolare.
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