Geostrategia di Taiwan

Mia analisi per Limes sulla geostrategia dell’isola di Formosa

Oggi il ministro della Difesa di Taiwan ha presentato il rapporto quadriennale sulla difesa dell’isola.

Il documento descrive il quadro geopolitico dalla prospettiva di Formosa. La sua prossimità alla costa orientale della Repubblica Popolare Cinese la rende strategicamente rilevante agli occhi dei principali attori dell’Asia-Pacifico: Cina, Usa e Giappone.

Il primo elemento del dossier è la nota assertività militare cinese nella regione e l’intensificarsi delle attività delle Forze armate di Pechino attorno a Taiwan.

Questa tendenza ha subìto un’accelerazione dopo che il presidente Usa Donald Trump ha mostrato una possibile apertura al riconoscimento del governo di Taipei, suggerendo una potenziale smentita della politica “Una sola Cina”. Apertura poi negata con la telefonata all’omologo cinese Xi Jinping, in cui il tycoon ha ribadito il rispetto del principio sopramenzionato, pietra miliare dei rapporti diplomatici sino-americani.

L’imprevedibilità di Trump è alla radice del secondo punto del rapporto della Difesa taiwanese: l’ambigua strategia americana nella regione. In realtà, la politica di Washington in questa parte di mondo è solare: continuare a rafforzare i rapporti con gli alleati regionali – Taiwan inclusa – per contenere la Cina, percepita (a torto o a ragione) in declino.

Si tratta della stessa strategia condotta dall’amministrazione Obama, pur colorata dalla retorica più accesa di The Donald. Taiwan resta un’alleata di Washington, ma gli Usa non sono realmente interessati a riconoscere Taipei; piuttosto possono usarla per pressare la Cina su altri temi, in primisquello commerciale.

La novità più rilevante – il terzo punto del dossier taiwanese – è il timore di Taipei per il rafforzamento della Difesa del Giappone. Dopo aver reinterpretato due anni fa la Costituzione del 1947, Tokyo sta abbandonando la sua postura pacifista.

Due recenti esempi di tale tendenza sono il dibattito sulla possibilità di dotare il paese di armamenti per un primo colpo (di natura preventiva) in chiave anti-Corea del Nord e l’imminente passaggio nel Mar Cinese Meridionale di una portaelicotteri nell’Oceano Indiano per condurre un’esercitazione a tre con Usa e India.

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