E’ il caso di dire che un immagine vale più di mille parole.
Il quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun ha pubblicato oggi l’immagine del nuovo francobollo realizzato per commemorare il primo incontro tra Kim Jong-un e Xi Jinping, avvenuto a fine marzo. A nessun altro leader straniero il giovane dittatore ha riservato questo onore.
L’obiettivo è naturalmente esaltare la solidità dell’alleanza sino-coreana in attesa degli incontri tra Kim e rispettivamente il presidente Usa Donald Trump e quello sudcoreano Moon Jae-in.
Eppure da tempo Pechino e Pyongyang, che hanno intrapreso percorsi economici e politici diversi, non sono più come “labbra e denti”.
Il dittatore nordcoreano cerca di usare il legame con Pechino come leva nel dialogo con Washington, alla quale difficilmente concederà il completo smantellamento del programma nucleare.
Pechino ha bisogno della Corea del Nord poiché costituisce il cuscinetto strategico tra la Repubblica Popolare e i soldati statunitensi al di là del 38° parallelo.
Tuttavia La Cina non gradisce l’instabilità regionale determinata dall’ascesa nucleare del regime di Kim Jong-un. Soprattutto, non vuole che scoppi una guerra tra Usa e Corea del Nord. Condizione che potrebbe determinare la fuga di milioni di cittadini nordcoreani verso la Cina o potrebbe persino coinvolgere quest’ultima direttamente nel conflitto.
Per queste ragioni, Pechino non vuole restare tagliata fuori dagli imminenti negoziati sul destino della penisola coreana.
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