Mio breve commento sul probabile emendamento della costituzione della Repubblica Popolare per prolungare la presidenza di Xi Jinping.
Dalla rassegna geopolitica del 26 febbraio su Limes:
“Il leader della Repubblica Popolare sta per compiere un ennesimo, grande passo in avanti nel consolidamento del suo potere. Il comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc) – da lui presieduto – ha proposto di emendare la costituzione per eliminare il limite di due mandati previsto per la presidenza. Questa e altre modifiche saranno quasi certamente ratificate al prossimo Congresso nazionale del popolo, che inizierà il prossimo 5 marzo.
Xi è stato di fatto riconosciuto come terzo leader più potente della Repubblica Popolare dopo Mao Zedong e Deng Xiaoping durante il 19° Congresso del Partito comunista cinese svoltosi lo scorso ottobre, quando il suo “pensiero” è stato inserito nello statuto del Pcc a fianco di quello del grande e del piccolo timoniere.
Da tempo, si riteneva che il presidente cinese avrebbe guidato il paese anche dopo il termine del secondo mandato, nel 2022. L’ipotesi più accreditata era che preservasse il ruolo di segretario del Pcc e/o di guida delle Forze armate, non curandosi delle regole informali che prevedono il ritiro dalla politica a 68 anni. Queste cariche sono più rilevanti rispetto a quella di presidente, ma non è escluso che in futuro i poteri di quest’ultima figura vengano rafforzati. Tra i membri del comitato permanente del politburo selezionati a ottobre inoltre non era emerso un suo ipotetico successore.
Non è chiaro se il limite al numero di mandati sarà ampliato o eliminato definitivamente. Nel secondo caso, Xi potrebbe restare al potere per tutta la vita, legando il suo futuro al tortuoso percorso di “risorgimento della nazione”, da completare entro il 2049, il centenario della nascita della Repubblica Popolare.
La scelta di prolungare la presidenza potrebbe dipendere dalla convinzione che solo una leadership solida – e con Xi come “nucleo” – possa gestire le sfide di politica domestica ed estera che attendono la Cina. Inoltre, non è da escludere che l’emendamento dipenda dalla volontà di Xi di tutelare il più possibile il suo ruolo da future offensive dei suoi antagonisti all’interno del Pcc.”
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