La Cina sarebbe pronta a creare una Zona d’identificazione per la difesa aerea (acronimo inglese Adiz) nel conteso Mar Cinese Meridionale.
Per Pechino sarebbe la seconda Adiz dopo quella definita circa due anni fa nel Mar Cinese Orientale per presidiare le isole Senkaku/Diaoyu, contese con il Giappone.
La notizia (di cui in realtà si parla da tempo) sarebbe stata riferita da fonti anonime dell’Esercito popolare di liberazione al South China Morning Post.

Secondo il quotidiano di Hong Kong, la Cina potrebbe sfruttare eventuali provocazioni degli Usa per dichiarare la nuova Adiz. La Repubblica popolare del resto non gradisce le operazioni americane di pattugliamento e sorvolo in prossimità delle isole artificiali costruite dalla Cina negli arcipelaghi Paracel e Spratly. Di recente due velivoli cinesi e uno spia americano hanno anche rischiato la collisione in prossimità dell’Isola di Hainan. Pechino inoltre teme il possibile dislocamento dei missili Thaad Usa in Corea del Sud, al punto che potrebbe dispiegare i suoi sottomarini nucleari nel Mar Cinese Meridionale.
Secondo Kanwa Defence Review (rivista militare di base in Canada), la Zona d’identificazione sarebbe già stata definita e potrebbe essere dichiarata entro il 2017. L’Adiz potrebbe includere le Zone economiche esclusive (Zee) dell’isola di Woody nelle Paracel, delle 7 nuove isole artificiali cinesi nelle Spratly e dell’isola di Hainan. In questa maniera si sovrapporrebbe alla Zee di Vietnam, Malaysia e Filippine.
Pechino non ha confermato l’intenzione di creare l’Adiz, ma ha dichiarato ufficialmente al South China Morning Post che una decisione del genere dipende dall’eventuale presenza di una minaccia aerea e dal grado della stessa.
L’istituzione di una Zona d’identificazione non viola alcuna norma del diritto internazionale e ciascuno Stato può determinarla nello spazio aereo adiacente a quello nazionale. Le linee guida dell’Adiz nel Mar Cinese Orientale prevedono che qualunque velivolo transiti nella zona deve identificarsi, dichiarare il paese di appartenenza e annunciare il piano di volo al ministero degli Esteri cinese. In caso contrario le Forze armate cinesi possono adottare non specificate “misure difensive d’emergenza”. Eppure, subito dopo la sua creazione, aerei Usa e giapponesi l’hanno attraversata senza incontrare nessuna sanzione, mostrando il limiti dell’assertività di Pechino.
L’efficacia della Zona d’identificazione nel Mar Cinese Meridionale – qualora venisse creata – dipenderebbe quindi dalle regole stabilite dalla Cina.
A prescindere da ciò, la nuova Adiz creerebbe notevole tensione con i paesi confinanti. Ciò favorirebbe paradossalmente la strategia di Contenimento della Cina da parte degli Usa, che stanno rafforzando i rapporti con i loro alleati regionali. In tale contesto si consideri la recente rimozione dell’embargo sulla vendita delle armi al Vietnam. Una mossa chiaramente in funzione anti-cinese.
