Xi Jinping lega il suo futuro al “risorgimento” della Cina

BOLLETTINO IMPERIALE L’emendamento della costituzione consente all’attuale leader di essere presidente della Repubblica Popolare Cinese anche dopo il 2022 e lo tutela maggiormente dagli attacchi degli avversari politici. Obiettivo: riportare l’Impero del Centro al rango di superpotenza entro il 2050.

Le prime righe della mia analisi per Limes.

La prima sessione del 13° Congresso nazionale del popolo (supremo organo legislativo cinese), iniziata lunedì 5 marzo, definirà formalmente entro il 20 marzo il nuovo governo e approverà gli emendamenti della costituzione presentati recentemente dal Partito comunista cinese (Pcc). Tra questi, il più importante riguarda l’eliminazione del limite di due mandati per il ruolo di presidente e di vicepresidente. Ciò permetterà a Xi Jinping di conservare la carica di capo di Stato anche dopo il 2022, determinando un ulteriore accentramento del processo decisionale.

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